venerdì 9 marzo 2012

J. S. Bach - Kantate "Wachet auf, ruft uns die Stimme", BWV 140

"Svegliatevi, ci grida la voce"
The Amsterdam Baroque Orchestra & Choir
Conductor - Ton Koopman
Soprano, Lisa Larsson - Tenor, Lothar Odinius

Friedrich Wilhelm von Schadow,
Die klugen und törichten Jungfrauen, (particolare)
Wachet auf, ruft uns die Stimme (Destatevi, ci chiama la voce), BWV 140, è una cantata sacra di Johann Sebastian Bach.
La Cantata fu composta per la ventisettesima domenica dopo la Santissima Trinità, che il calendario liturgico contempla solo negli anni in cui la Pasqua cade prima del 27 marzo. L'occasione si presentò al compositore tedesco nel 1731 e nel 1742. Il Vangelo di quella domenica narra la parabola delle Vergini sagge e stolte (Mt. 25, 1-13), che con ogni probabilità fu pronunciata da Gesù come appello urgente a prepararsi per la venuta imminente del regno. Il primo evangelista l'ha poi collocata nel contesto escatologico (cioè relativo ai "tempi finali della storia") dei capp.24-25, all'interno di una sezione in cui ritorna più volte l'invito alla vigilanza e ad un'adeguata preparazione all'incontro definitivo con il Signore Gesù. Lo si capisce dall'incipit: "Il regno dei cieli è simile a dieci vergini…"; inoltre la parabola parla di un banchetto nuziale, metafora che più volte nella Bibbia designa la condizione della pienezza e gioia definitiva nel Regno di Dio; lo sposo è il Signore Gesù e le dieci fanciulle rappresentano i discepoli e più in generale i cristiani nel fatidico momento dell'incontro ultimo con il Signore, al termine della propria vita terrena e più in generale della storia.
Si tratta di una cantata corale su testo di Picander e corale di Philippe Nicolai, inframezzato da passi madrigalistici, con citazioni bibliche tratte dal Cantico dei Cantici di Salomone. Lo schema poetico riconcilia le tendenze ortodosse con quelle pietiste: strofe di corale e aggiunte poetiche di recitativo e aria. È presente un recitativo secco e Gesù è accompagnato dagli archi come nella Passione secondo San Matteo.

Per un'analisi testuale, musicale e teologica di questa cantata:

E in generale sulla funzione liturgica delle Cantate di Bach:


Traduzione italiana del testo integrale della Cantata BWV 140:
Svegliatevi, ci grida la voce

1. CORO (Corale)
“Svegliatevi”, ci grida la voce
delle sentinelle lassù in alto sulle mura,
“svegliati”, città di Gerusalemme!
Mezzanotte è quest’ora;
essi ci gridano con voce sonora:
dove siete, saggi vergini?
Orsù, viene lo sposo;
alzatevi, prendete le lampade!
Alleluia! Preparatevi
Per la festa di nozze,
voi dovete andargli incontro!

2. RECITATIVO [T]
Egli viene, egli viene, lo sposo viene! Voi figlie di Sion, venite fuori; egli esce e s’affretta dalle alture nella casa di vostra madre. Lo sposo viene: egli viene saltellando su queste colline, simile a un capriolo e un giovane cervo, e vi porta il banchetto nuziale. Svegliatevi, rimettetevi in forze per ricevere lo sposo! Là, vedete, egli viene e sempre più si avvicina.

3. ARIA (Duetto) [S, B]
L’anima:
Quando verrai, o mia salvezza?

Gesù:
Ecco vengo, Io la tua eredità.

L’anima:
Io vengo con la lampada ardente.
Apri la sala
per il banchetto celeste!

Gesù:
Io apro la sala
per il banchetto celeste.

L’anima:
Vieni, o Gesù!

Gesù:
Io vengo; vieni, o mia amata vita!

4. CORALE [T]
Sion ode cantare le sentinelle,
il cuore le sobbalza dalla gioia,
si sveglia e rapida si alza.
Il suo amico viene dal cielo, meravigliosamente bello,
forte per grazia, potente per verità;
la sua luce si fa chiara, la sua stella sale.
Vieni dunque, preziosa corona,
Signore Gesù, Figlio di Dio,
Osanna! Noi tutti (Ti) seguiamo
nella sala della gioia
e celebriamo insieme la (tua) Cena.

5. RECITATIVO [B]
Entra dunque da me, o mia eletta sposa! Io mi sono fidanzato con te dall’eternità. Ti voglio porre sul mio cuore, sul mio braccio proprio come un sigillo, e (voglio) rallegrare il tuo occhio rattristato. Dimentica ora, o (mia) vita, l’angoscia e il dolore che hai dovuto sopportare; alla mia sinistra tu riposerai, e la mia destra ti abbraccerà.

6. ARIA (Duetto) [S, B]
L’anima:
Il mio amico è mio,

Gesù:
e io sono suo!

L’anima:
Nulla potrà spezzare l’amore!

Gesù:
Nulla potrà spezzare l’amore.

L’anima:
Io pascolerò con Te tra le rose del cielo.

Gesù:
Tu pascolerai con me tra le rose del cielo.

L’anima:
Là ci sarà pienezza di gioia e beatitudine!

Gesù:
Là ci sarà pienezza di gioia e beatitudine!

7. CORALE
Gloria sia a Te cantata
con le lingue degli uomini e degli angeli,
e anche con archi e con cembali.
Di dodici perle sono (fatte) le porte,
nella tua città noi siamo compagni
agli angeli, lassù attorno al tuo trono.
Nessun occhio ha mai immaginato,
nessun orecchio hai mai udito
una gioia simile.
Di ciò siamo lieti,
evviva, evviva!
Eternamente in dolce giubilo.

J. S. Bach, Cantate e Oratori, Traduzione dal tedesco di Empedocle Citton e Viviano Cavagnoli, Tomo III: BWV 101 ÷ 170, Ariele, 1995.

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