Adorno ha scritto che dopo Auschwitz - e io aggiungerei dopo Hiroshima e i Gulag - non si dovrebbero più comporre poesie. Credo che si possa, che si debba sempre comporne; credo che si possa, che si debba sempre parlare di Dio, ma forse in altro modo. Bisogna affermare che Dio non ha creato il male e che non lo ha nemmeno permesso. "Il volto di Dio gronda sangue nell'ombra", diceva Léon Bloy con un'espressione spesso citata da Berdjaev.
Il male, Dio lo riceve in pieno volto, come Gesù ricevette degli schiaffi quando aveva gli occhi bendati. Il grido di Giobbe non cessa di risuonare e Rachele piange i suoi figli. Ma la risposta a Giobbe è stata e rimane data: è la Croce. È Dio crocifisso su tutto il male del mondo, ma capace di far scoppiare nelle tenebre un'immensa forza di risurrezione. Pasqua è la Trasfigurazione nell'abisso. "Liberaci dal male" significa "Vieni, Signore Gesù", vieni, tu che sei già venuto per vincere l'inferno e la morte, tu che hai detto di aver visto "Satana cadere dal cielo come folgore" (Lc 10.18).
Questa vittoria è presente nella profondità della chiesa. Ne riceviamo la forza e la gioia ogni volta che ci comunichiamo. E se Cristo la tiene nascosta è perché vuole associarsi ad essa. "Liberaci dal male" è una preghiera attiva, una preghiera che ci impegna.
La chiesa intera è impegnata in questo combattimento finale, che non è per la vittoria ma per lo svelamento della vittoria: dai monaci che cercano il corpo a corpo con le potenze delle tenebre - facendo sì che i monasteri e gli eremi diventino come dei parafulmini per il mondo intero -, fino ai più umili tra di noi, timorosamente rannicchiati attorno alla croce di Cristo, che cercano pazientemente, giorno dopo giorno, di lottare contro tutte le forme del male, in noi, attorno a noi, nella cultura e nella società. Umili persone che rattoppano incessantemente il tessuto della vita, costantemente lacerato da colui che la Scrittura chiama "il Signore della morte".
Olivier Clément
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"Padre, fa' che riconosciamo la dignità di tutti gli uomini, che Cristo ha redenti a prezzo del suo sangue, e rispettiamo la libertà di coscienza dei nostri fratelli".
(Dal Breviario della Chiesa Cattolica)