venerdì 30 marzo 2012

Gesù nell’orto degli ulivi

“Padre, se è possibile, passi da me questo calice… ma come vuoi tu”.
(Mt 26,39)

Gesù nell'orto degli ulivi
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Gesù è a terra: la visione di ciò che il Padre ha preparato per lui, espiazione del mio peccato, lo piomba in un’angoscia mortale…
E suda sangue.
E geme.
E implora: “Padre se è possibile!”.
Ha cercato, negli amici del cuore, comprensione e conforto; ma dormono, hanno una “loro” tristezza: ha gridato nella notte la sua paura, la sua ripugnanza al dolore, al tradimento, all’abbandono, all’incomprensione, alla morte, ma il cielo è muto e l’orto non ha che le risposte del vento che gioca fra gli ulivi e porta il canto dei grilli e il latrare dei cani lontani. Agonia e lotta e non c’è lotta senza sangue. Il cuore si dilata in un ritmo che il male universale tenta di sommergere ed è guardandomi ed è pesandomi che piange, sanguina e grida: “Padre, come vuoi tu! Purché sia salvo, purché sia perdonato” e “non si perda nessuno di quelli che mi hai affidato”. Mentre gli amici dormono, i nemici vegliano; un bacio, un abbraccio diventano insulto.
Che desolazione!
Tra i bagliori delle torce, chi sé svegliato di soprassalto dimentica in un attimo tutto e in nome dell’amico taglia l’orecchio al “più piccolo”, mentre chi non riesce a capire in un bacio che “amico” è amare al di là di ogni tradimento, dispera e si uccide.
Solo Gesù, che è l’amore, trova la “sua via” anche “nell’ora delle tenebre” e angosciato, sanguinante, spossato, tradito, solo… la segue. Sia fatta la tua volontà…

Gesù, amico mio tradito con mille baci, consegnato all’orda di plebaglie sacrileghe, perdonami i miei sonni, le ferite inflitte ai fratelli, anche in nome tuo, le mie disperazioni. Ora, nelle mie “tenebre” hai riversato la tua luce. Vedo nella notte i tuoi occhi, velati di lacrime e sangue, fissati su di me e mentre sorridi per questo momento di pentimento e di gratitudine pronunci il tuo “sì” che è invito e incoraggiamento a seguirli. Tu sanguini e implori perché hai di fronte a te il quadro orribile della tua passione, che vuoi, uno con la volontà del Padre; e nel tuo amore veli con la dolcezza del tuo cuore le asperità del mio cammino perché io non sia sopraffatto ma mi abbandoni fiducioso all’amore del Padre, fidandomi di te.
Ecco che il “sì” alla “valle tutta oscura”, mentre mi fa tremare e piangere per gli sradicamenti che sento, per i tradimenti che soffro, per il timore che mi assale e mi spaventa, diventa disponibile per i tuoi occhi, per il tuo sorriso, sicuro di te.
Ora che ti vedo piangere non mi vergogno delle mie lacrime, ora che ti vedo vacillare capisco la mia debolezza, ora che ti vedo sanguinare comincio a capire che fare la volontà del Padre è entrare in un ciclone d’amore che strappa ogni fronda e pota “perché rendiamo frutto”, perché spremiamo da tutta una vita una lacrima, come goccia d’acqua da offrire nel calice dell’amore che tu offri continuamente per noi.
Sia fatta la tua volontà.

Padre Fiorenzo Viviani
Fiorenzo Viviani, Camminando con Gesù, Padova 1982, p. 16-18

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"Padre, fa' che riconosciamo la dignità di tutti gli uomini, che Cristo ha redenti a prezzo del suo sangue, e rispettiamo la libertà di coscienza dei nostri fratelli".
(Dal Breviario della Chiesa Cattolica)

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